BELLINZONA

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Il restauro di Santa Maria Piccola è stato un’operazione complessa e articolata, condotta secondo i più rigorosi criteri scientifici. Le celle dei monaci, sono state riportate al loro antico splendore e ora offrono un’accogliente dimora ai pellegrini che percorrono la via Francigena.
 
Le facciate, ormai segnate dal tempo, sono state attentamente restaurate, restituendo all’edificio la sua originaria luminosità. Gli affreschi, sono stati affidati alle cure di esperti restauratori, che li stanno riportando al loro antico splendore.
 
Particolarmente interessante è l’intervento sui pavimenti. I cotti meno danneggiati sono stati recuperati e valorizzati, mentre quelli irrimediabilmente compromessi sono stati sostituiti da una pavimentazione in resina. Questa scelta progettuale, apparentemente audace, si inserisce perfettamente nella teoria del restauro, che prevede un dialogo costruttivo tra passato e presente. La resina, con la sua matericità e la sua capacità di riflettere la luce, crea un contrasto affascinante con i materiali antichi, sottolineando la stratificazione storica dell’edificio.
 
Anche l’adeguamento impiantistico è stato realizzato con particolare cura. Le pavimentazioni in cotto sono state smontate e rimontate per creare i necessari passaggi per le linee tecnologiche.
 
Il progetto di restauro di Santa Maria Piccola non si è limitato alla conservazione delle parti originali, ma ha previsto anche l’inserimento di elementi contemporanei. I corpi illuminanti, progettati appositamente per l’edificio, creano un’atmosfera suggestiva e valorizzano gli spazi interni che ospitano le nuove funzione abitative.
 
Il restauro di Santa Maria Piccola mi ha permesso di coniugare la tutela del patrimonio culturale con l’innovazione. Grazie al nostro intervento il fabbricato è tornato a splendere. Un luogo dove il passato e il presente si incontrano, dando vita a un nuovo racconto.