creative development of ideas
MASTERPLAN – FIDENZA
L’obiettivo principale della nostra proposta progettuale è quello di portare in superficie le potenzialità inespresse di tutto il territorio, cogliendone le esigenze che il tessuto sociale e produttivo sono in grado proporre, incrementando le risorse esistenti e integrando le diverse realtà produttive mediante servizi riconoscibili e interdipendenti, eleggendo come epicentro di queste nuove relazioni territoriali del nostro progetto, la proprietà Commendaretta.
La suddetta area dovrà essere la chiave di volta di una fitta e complessa rete di preziose risorse, oggi latenti, potenzialmente dotate di ogni caratteristica necessaria non solo a soddisfare le richieste dell’utenza ma anche ad allargare il target di riferimento.
Per questo scopo verrà coinvolta la pubblica amministrazione oltre ad altri operatori privati legati al mondo della produzione industriale. Le linee di sostenibilità progettuale, come precedentemente accennato, tracciano un contorno molto più vasto allargando gli orizzonti di influenza al territorio europeo.
Il Programma di piano ha l’intento di focalizzare i principali nodi di sviluppo fondamentali e delineare i caratteri tipologici di un complesso agglomerato urbano, dal carattere sostenibile, legato alla mondo della ricerca, della produzione e della ricettività.
Il progetto oltre a essere fulcro di complesse relazioni territoriali ci offre la possibilità di sviluppare il concetto di sostenibilità a tutto tondo. Un limite dei dialoghi sulla sostenibilità è quello di riferirla soltanto o quasi a progetti che si rapportano con gli ecosistemi, che certamente è fondamentale, ma non possono essere isolati da altre forme di sostenibilità con cui interagiscono fortemente.
A tal proposito riteniamo sia importante riportare il pensiero di Alberto Magnaghi che fa riferimento a sostenibilità “politica” o autosostenibilità e definisce la capacità di autogoverno di una comunità insediata rispetto alle relazioni con sistemi decisionali esogeni e sovraordinati. “Essa è la condizione necessaria di un’altra faccia della sostenibilità, quella culturale, intesa come la capacità di mantenere e riprodurre nel tempo i principi che regolano i rapporti interni di ogni singola società insediata e che ne assicurano l’autonomia”. Tali principi derivano la loro specificità dal fatto che i rapporti sociali sono storicamente mediati dai rapporti che le società intrattengono con la specificità del loro territorio-ambiente.
Ne consegue che uno sviluppo sostenibile dei territori ha come condizione necessaria (anche se non sufficiente) l’autosostenibilità culturale. In quest’ottica lo sviluppo autosostenibile territoriale, ha un significato di valore universale, che va ben oltre i limitati orizzonti locali. Esso va inteso come il processo di base che mantiene e riproduce la varietà culturale complessiva dei sistemi di livello superiore fin a quello mondiale. Vanno considerati aspetti più complessi, tra cui quello appunto della sostenibilità come capacità di riprodurre la varietà culturale.
Poiché il livello locale è all’origine delle innovazioni che possono poi avere successi e applicazioni vantaggiose ai livelli territoriali superiori, occorre pensare a politiche di sviluppo rivolte a sostenere la diversificazione culturale locale come fonte di innovazione e come serbatoio di possibili risposte alle crisi e al cambiamento in genere.