HUT CUT HOUSE
ABITAZIONE MONOFAMILIARE
DATI DIMENSIONALI: SUPERFICIE LOTTO 1050MQ – SUPERFICIE COSTRUITA 250MQ
CRONOLOGIA: PROGETTO 2010, REALIZZAZIONE 2010 / 2011
L’immanenza della forma archetipica sta alla base del processo progettuale della hut cut house.
La semplicità formale, la trasparenza, l’incisività espressiva e l’immediatezza sono ricercate manifestazione etiche prima ancora che formali con lo scopo di non perdere la capacità di trasmettere emozioni, stimolare riflessioni in grado di far volare il pensiero lontano e mantenerlo a lungo in questa sorta di posizione sospesa, quasi inafferrabile.
La stretta relazione tra progetto e luogo si traduce in un sottile e insinuante atto di “appropriazione” da parte del manufatto architettonico nei confronti del luogo, della sua realtà fisica, della luce e del colore. Tale approccio è tutto giocato in un sottile rapporto tra impulso creativo e riflessione razionale, raggiunge il suo esito attraverso un processo di elaborazione formale volto a liberare l’energia nascosta nelle pieghe della topografia del contesto.
L’unità abitativa è composta da due semi-volumi leggermente ruotati, i lati che si fronteggiano sono totalmente vetrati. I due corpi di fabbrica ospitano rispettivamente la zona giorno (soggiorno, cucina, bagno ospiti) e la zona notte (camera principale con bagno privato, tre camere matrimoniali, bagno). Unico collegamento tra le due ali e il piano interrato è un volume totalmente vetrato che, oltre a ospitare le scale che conducono ai locali sottostanti, agisce come un hub di luce e calore per il fabbisogno energetico del manufatto. Questo tipo di configurazione spaziale offre una protezione visiva verso la pubblica viabilità concedendo comunque al “bucolico” contesto di rendersi co-protagonista della vita quotidiana.
La necessità di coerenza con la scelta formale e il bisogno di un segno forte strutturale per le parti vetrate ci ha portato a preferire un serramento strutturale alla facciata continua. Tale elemento dialoga con i pilastri metallici della zona giorno e dell’area porticata creando una continuità lessicale tra gli elementi strutturali. Si definisce in questo modo una scacchiera volutamente irregolare in cui tutte le specchiature assumono lo stesso grado di protagonismo.
La semplicità formale è il fil rouge che sta alla base del percorso progettuale della Hut Cut House.
Tale principio è stato rispettato anche per la progettazione degli spazi interni.
Il bisogno di volumi puri, esaltati dal colore bianco, ha fortemente orientato la scelte delle porte interne che devano essere metafora del paramento, campiture geometriche create da linee tese.